Atto notarile: parcella e imposte, ma quanto costa?
L’atto notarile è l’atto pubblico sottoscritto dalle parti, venditore e acquirente (testimoni quando necessari), e dal notaio che, una volta trascritto, rende opponibile ai terzi la compravendita di un immobile. Ne abbiamo raccontato il dietro le quinte in questo articolo.
Oltre al prezzo pattuito, l’acquirente dovrà affrontare le spese notarili. Ma di cosa si tratta?
Come calcolare i costi di un atto notarile.
Non esiste più un vero e proprio tariffario a cui fare riferimento, per questa ragione sarà necessario chiedere un preventivo presso lo studio notarile scelto.
La scelta del notaio spetta all’acquirente, proprio in forza del fatto che saranno a suo carico la parcella e le imposte.
In base al principio della libera concorrenza, ogni notaio determina il suo compenso discrezionalmente. Nel costo dell’atto notarile saranno comprese le imposte, le tasse e le spese per tutte le attività necessarie ed obbligatorie prima e dopo la stipula (visure ipotecarie, catastali e camerali, accesso ad archivi e registri immobiliari…), oltre ovviamente agli onorari e compensi per l’attività professionale del notaio stesso.
Infatti, essendo il notaio un sostituto di imposta sarà obbligato al pagamento di tutte le tasse e le imposte relative al rogito effettuato.
Oltre alle quote fisse, l’importo del compenso varia anche a seconda del tipo di compravendita: prima casa, seconda casa, se si acquista da un privato o da un’impresa costruttrice.
Quindi l’effettiva opera professionale del notaio (preparazione e redazione dell’atto, adempimenti di verifica previsti dalla legge, precedenti e successivi al rogito) sarà pattuita a discrezione delle abitudini del notaio.
In caso di richiesta di deposito prezzo?
Particolare attenzione va rivolta in caso di richiesta (facoltativa e in genere da parte dell’acquirente) del deposito prezzo.
L’art 1 comma 142 della Legge 124/2017 ha introdotto infatti la facoltà di richiederlo fino ad avvenuta trascrizione dell’atto di compravendita.
In questo caso le somme a saldo del prezzo dovranno essere intestate al notaio, non al venditore, che le depositerà su un conto corrente dedicato “ai sensi della Legge 147/2013”, così da essere separate dal patrimonio del notaio.
In questo modo non rientreranno in successione in caso di premorienza del notaio, nemmeno entreranno nella comunione legale del conuige, e saranno quindi impignorabili sia dai creditori del notaio che da quelli del venditore.
Gli eventuali interessi attivi maturati nel periodo di deposito andranno a favore lelle piccole medie imprese.
Questa operazione ha un costo a carico del richiedente, che varia da poche centinaia a 500 di euro, sempre a seconda degli accordi stabiliti nel preventivo.
Imposte e tasse come si calcolano?
In questo prezioso specchietto trovi la maggior parte delle casistiche, resta implicito che ogni pratica è particolare ed è sempre raccomandata la richiesta di un preventivo specifico e dettagliato allo studio notarile di riferimento.
Per qualsiasi delucidazione non esitare a contattarci.