Eredità immobiliare: guida alla gestione della successione
Hai ricevuto un immobile in eredità? Se ancora non ti sei rivolto ad un professionista, qui ti forniremo informazioni sufficienti per iniziare le pratiche burocratiche, ma anche per aiutarti a scegliere quale destino riservare a questi immobili.
Dichiarazione di successione.
Innanzi tutto è necessario provvedere alla dichiarazione di successione, il termine per avviarla è un anno dalla morte del de cuius (la persona da cui hai ereditato).
Sarà sufficiente che uno solo degli eredi presenti (personalmente o tramite intermediario abilitato) la dichiarazione di successione all’agenzia delle Entrate:
– direttamente presso l’ufficio competente;
– per via telematica tramite software dell’Ente.
Cosa succede superato questo termine?
Nel caso di dichiarazione di successione tardiva incorrerai in una sanzione amministrativa:
– se non è dovuta imposta, da 150 a 500 euro per un ritardo entro i 30 giorni, oltrepassati i quali diventa da 250 a 1.000 euro;
– quando è dovuta, dal 60% al 120% dell’imposta per un ritardo entro i 30 giorni, oltre i quali sarà calcolata dal 120% al 240% dell’imposta dovuta.
Come procedere?
L’utilizzo del sistema telematico messo a disposizione del contribuente presenta alcuni vantaggi pratici, soprattutto per quanto riguarda i tributi da autoliquidare, il cui calcolo sarà automatico, ma anche per la voltura catastale degli immobili coinvolti che, salvo casi particolari, avverrà automaticamente.
Inoltre con questo sistema potrai richiedere l’attestazione di avvenuta presentazione in formato elettronico, necessaria per lo sblocco dei conti. Per l’attestazione cartacea dovrai invece presentarti presso l’ufficio territoriale con contrassegni telematici e pagare le somme dovute.
Se la dichiarazione è presentata direttamente presso l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate, si potrà effettuare il pagamento con F24 tramite banca, ufficio postale o all’agente della riscossione. Per farlo tramite conto corrente, sarà necessario consegnare all’ufficio il modello apposito compilato.
Quanto costa la successione?
Le aliquote stabilite dal legislatore vanno applicate al “valore complessivo netto eccedente“, ma cosa significa?
Significa che il calcolo riguarderà la somma di tutti i beni e i diritti che creano il patrimonio del de cuius, sottratti i debiti e le spese detraibili sostenute dagli eredi negli ultimi sei mesi per conto del defunto.
Per ricapitolare, le imposte variano a seconda del grado di parentela:
- per coniuge e parenti in linea retta ascendenti e discendenti sarà il 4% sul valore eccedente la quota di 1 milione di euro;
- per fratelli e sorelle sarà il 6% sul valore eccedente 100mila euro;
- per gli altri parenti fino al quarto grado e gli affini in linea collaterale fino al terzo grado sarà il 6% sul valore trasferito, senza franchigia;
- per tutti gli altri soggetti l’8%, senza franchigia.
Se si eredita un immobile, vanno calcolate e versate le imposte ipotecaria, catastale, bollo e tasse e tributi speciali.
Cosa succede se non presenti la dichiarazione entro 10 anni?
Qualora nessuno degli eredi presenti la dichiarazione di successione entro i dieci anni dalla morte del de cuius, provvederà d’ufficio l’Agenzia delle Entrate, con avviso (notificato entro il termine di decadenza di 5 anni dalla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione omessa) e l’imposta accertata e liquidata dovrà essere comunque corrisposta.
Nessuna dichiarazione di successione
Qualora ricorrano contemporaneamente queste condizioni, non sarà necessaria nessuna dichiarazione di successione:
- l’eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto
- il valore non supera i 100mila euro
- non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari.
Cosa fare dell’immobile ereditato?
Superata la contingenza dolorosa di perdere un caro familiare e ottemperate a tutte le pratiche burocratiche, ti troverai di fronte ad una serie di alternative legate alla gestione di un immobile ereditato.
Se non lo abiti, potrebbe diventare la tua futura casa, ma se invece sei già proprietario di altri immobili?
La prima soluzione è quella di tenerla, occupartene e magari metterla a reddito. Il mercato della locazione è molto dinamico, la richiesta è sempre esuberante rispetto all’offerta e avere un inquilino ti permetterebbe di contare su una rendita lorda che potrebbe aggirarsi intorno al 5-7% annuo a seconda del quartiere.
Locazione tradizionale sì, ma anche quella turistica. Questa richiede certamente un minimo impegno di gestione, ma ha il vantaggio di non impegnare l’immobile per lunghi periodi di tempo.
In entrambi i casi, prima di metterla sul mercato, dovrai farti carico di riqualificarla e renderla idonea. Questo significa messa degli impianti a norma, interventi di ristrutturazione qualora necessari, imbiancatura e arredamento adeguato.
In entrambi i casi potrai rivolgerti ad un’agenzia immobiliare che ti aiuti nella selezione e gestione degli inquilini, nella predisposizione della contrattualistica e nell’espletamento della burocrazia (compresa la necessaria accettazione tacita di eredità).
Se invece preferisci liquidare il bene avrai bisogno innanzitutto di verificare tutta la documentazione urbanistico e catastale, per accertare che sia tutto in regola. Dopodiché servirà una valutazione attuale e compatibile con i valori di mercato, una strategia di promozione dell’immobile off- line e on-line, oltre alla gestione di visite, offerte e proposte di acquisto, fino al rogito notarile.
La vigente normativa si fa ogni giorno più esigente, per questo ti consiglio di rivolgerti ad un’agenzia immobiliare esperta e con una buona reputazione.
Come sceglierla? Vieni a conoscerci!
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